High Resolution Fundraising - Raccolta fondi ad alta risoluzione

When some angel investors ask "when are you thinking about closing the round?" I can't help to think of Paul Graham's High Resolution fundraising Blog post written in September 2010.

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Quando degli angel investors Italiani mi chiedono "quando pensate di chiudere il round" non riesco a non pensare al blog post di Paul Graham sul "fundraising ad alta risoluzione"

Ringrazio la mia amica ChatGPT per la traduzione ;) 

Settembre 2010 – Il Fundraising ad Alta Risoluzione: Perché Serve Più Flessibilità nei Round Angel

Quando si parla di fundraising in Italia, la domanda che sento più spesso non è “Quanto state raccogliendo?” o “Chi c’è nel team?”, ma “Quando pensate di chiudere il round?”.
Domanda lecita, ma anche sintomatica di un sistema che troppo spesso si basa sull’attesa degli altri invece che sul coraggio di agire.

Ed è proprio per uscire da questa logica di stallo che trovo sempre più utile il concetto di fundraising ad alta risoluzione, oggi reso possibile da strumenti come il SAFE (Simple Agreement for Future Equity).

Perché il SAFE sta superando le note convertibili

Il SAFE è diventato lo standard in Silicon Valley per un motivo semplice: consente alle startup di raccogliere capitale in modo rapido, flessibile e senza dover negoziare ogni volta un aumento di capitale formale.
È una promessa di equity futura, leggera e modulabile. E soprattutto, permette di offrire condizioni diverse a investitori diversi.

Questa flessibilità è fondamentale. Perché ogni investitore ha un valore diverso: chi porta solo soldi, chi porta connessioni, chi offre tempo, mentoring o reputazione. E non ha senso dare a tutti lo stesso cap, la stessa valutazione, le stesse condizioni.

Il blocco degli investitori indecisi

C’è un fenomeno ricorrente nei round angel: nessuno vuole essere il primo. Tutti aspettano che qualcun altro si esponga, magari un nome noto, così da sentirsi più tranquilli.
Il risultato? Settimane di attesa. Tutti in bilico. Tutti a guardarsi attorno.

Con strumenti come il SAFE posso invece premiare chi si muove per primo, offrendo una valutazione più bassa (effettiva) a chi prende più rischio. È giusto così: investire prima vuol dire credere sulla fiducia, e la fiducia si ricompensa.

Fundraising ad alta risoluzione

In passato si parlava di “note convertibili con cap diversi”. Oggi con i SAFE posso fare lo stesso, meglio e con meno burocrazia. Posso strutturare un round in cui ogni investitore ha un cap leggermente diverso, a seconda del momento in cui entra o del valore che porta.

È quello che chiamo fundraising ad alta risoluzione: un modello dove non si ragiona più a blocchi, ma a pixel. Ogni investitore è un elemento unico, e il round si costruisce pezzo per pezzo, in modo dinamico e meritocratico.

Basta cifre fisse

Altro errore comune: fissare in anticipo quanto si vuole raccogliere. “Vogliamo chiudere 300k”. Ma perché?
Se c’è entusiasmo e la visione convince, perché non raccogliere di più? E se invece l'interesse è più tiepido, meglio chiudere anche solo con 100k e dimostrare risultati prima di tornare sul mercato.

La dimensione ideale di un round non si decide a tavolino. Si adatta alla realtà, si costruisce strada facendo.

Copiare i VC non ha senso per gli angel

Molti round angel in Italia sono strutturati come mini Serie A, con aumenti di capitale formali, valutazioni fissate e term sheet rigidi. Ma questo approccio nasce dal mondo VC, dove c’è spesso un lead chiaro, che investe milioni e detta le condizioni.

In un round angel con 5 o 10 investitori da 10k o 20k ciascuno, ha davvero senso che tutti entrino alle stesse condizioni?
Io penso di no. E penso che strumenti come il SAFE ci aiutino a costruire un modello più flessibile, più moderno, più giusto.

Premiare il coraggio, non l’attesa

Il fundraising del futuro – quello ad alta risoluzione – premia chi si espone, chi ci crede prima degli altri, chi porta valore.
Chi invece aspetta sempre gli altri, finirà per pagare di più o restare fuori dai round migliori.

E a ben vedere, è anche giusto così.
Le startup hanno bisogno di supporto vero, non di chi sale sul carro solo dopo che ha già preso velocità.

Grazie YC e Grazie Paul Graham

Vincenzo Belpiede

Vincenzo Belpiede

Vincenzo "Vince" Belpiede is a tech entrepreneur focused on building software solutions for sales and marketing professionals. Vince was a product manager at Nokia and Microsoft for 7 years, he oversaw the development and launch of smartphones that sold over 100m units and software that reached over 50 millions consumers. A true global citizen, Vince has called ten countries home: Italy, China, Mexico, Germany and Serbia to mention a few. He spent a significant eight years in California, with stints in both San Diego and San Francisco. Academically, Vince boasts a dual MSc in International Management from the esteemed Helsinki School of Economics (now part of Aalto University) and Bocconi University in Milan.

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